Lasciati Le Sneakers | Baby K | Supertesti.it




Lasciati Le Sneakers



Testo Lasciati Le Sneakers

Chiamami baby, ma sono cresciuta.
Self name compiuta, cocciuta, scena muta
Rilascio di stucco, medusa
che serve una musa ad ogni artista,
il riflesso ad ogni egoista,
le bollicine dentro al cristal
qualcuno che mi mandi in fissa.

Non mi serve un maggiordomo,
a me piace un gentiluomo,
che abbia orgoglio nel lavoro,
e sappia farcela da solo.
Spenga fuoco sotto il lenzuolo,
che sia forte e silenzioso,

Tutto quello che ho da dire lo leggi chiaro tra le righe.

Serve più del cartier,
più del bouquet,
più del tuo tavolo nel tuo privè,
Impressionare me? Non è affatto facile!
Solo tu e tutto questo
mi hai mostrato il tuo rispetto.
Hai preso il gesso c‘hai fatto una X.
Sopra il mio cuore il gioco del tris.
In un mondo di chiacchiere taci,
dove gli affetti son solo fugaci e a darsi un tono son tutti capaci
immagino come son fatti i tuoi baci.

Hai ragione sei qua, hai lo stile che mi fai,
sei arrivato fino a qua, benvenuto nel mio club.

Fammi vedere che belvedere
puoi avvicinarti ma lasciati le sneakers,
prova il cappello, prendi il tuo tempo,
siediti sul mio letto e lasciati le sneakers.
Siamo persi baby
(fuori dalle righe)
appiccicami baci addosso
(come mille stickers)

A un corpo che ti parla quindi
(accendimi gli stickers)
e lasciati le sneakers.

Ma chi ti giudica? Non farò la pudica,
un po‘ di musica Maestro! Uh!
Voglio parlare di te, faccio un altro caffè
sei pronto per il dessert? Intendo me!
Il mondo è così freddo, portiamoci al riparo
un po‘ di zucchero lo metto se ti ha lasciato un po‘ di amaro.
Lo show privato è iniziato, tu non correre e vai piano.
Sei illegale io farò il palo, l‘ottavo cielo dal mio divano.
Ti do una mano se inizi lo strip, parlo ti te, tu pensavi parlassi di chi?
Al massimo posso insegnarti dei trick, ma tutto qui!
Porto lo chic nella street,
lo strip nella suite,
kiss kiss e tu vai in tilt,
una X sopra una bitch e
dopo that‘s it, tu!
Ogni singola curva reggiti forte, montagna russa
Sono il paesaggio tu sei la bussola, poesia rustica
come Trilussa.

Hai ragione sei qua, hai lo stile che mi fai,
sei arrivato fino a qua, benvenuto nel mio club.

Fammi vedere che belvedere
puoi avvicinarti ma lasciati le sneakers,
prova il cappello, prendi il tuo tempo,
siediti sul mio letto e lasciati le sneakers.
Siamo persi baby
(fuori dalle righe)
appiccicami baci addosso
(come mille stickers)
a un corpo che ti parla quindi
(accendimi gli stickers)
e lasciati le sneakers.
Siamo persi baby.

Fammi vedere che belvedere
puoi avvicinarti ma lasciati le sneakers,
prova il cappello, prendi il tuo tempo,
siediti sul mio letto e lasciati le sneakers.

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